Installazione, 1997
rete per uccelli in un solo pezzo, filo di ferro dim. variabili (qui 3m x 20 m x 10m) Ha smarrito la facoltà della focalizzazione, per cui cose, spazi, tempi hanno perso solidità, consistenza, perfino presenza. Resterà avvolto in un sogno di cose, in un gioco dell'irrealtà.
(Guglielmo Volonterio, 1997)
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Coinvolto e compromesso nella fenomenologia delle installazioni, o meglio degli "ambienti" di Figini, il visitatore, come accadde con la grande rete sospesa ed autoavvolgente (m 16 x 14) alla recente mostra al Musée des Beaux-Arts di La Chaux-de-Fonds, viene assediato da emozioni multiple e simultanee. Infatti, per la sovrapposizione delle reticelle finissime - un gioco di trasparenze e semitrasparenze - la sua percezione visiva si rivelerà discontinua, precaria: ha smarrito la facoltà della focalizzazione, per cui cose, spazi, tempi hanno perso solidità, consistenza, perfino presenza. Resterà avvolto in un sogno di cose, in un gioco dell'irrealtà. (Guglielmo Volonterio, 1997)
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